I roghi di libri – reazioni sparse

Trovo su Carmilla, grazie alla solita Michela Murgia, un articolo che mi permetto di copincollare perché è la perfetta sintesi dei tempi bui in cui viviamo, dove il criminale è quello che esprime opinioni e il galantuomo quello che approfitta della sua posizione per commetttere reati contando sull’impunità.

L’articolo è firmato da Alessandra Daniele. Lo riporto integralmente, ma come al solito se preferite andare a leggere direttamente l’originale non mi offendo.

Gli scrittori firmatari dell’appello per Cesare Battisti hanno sbagliato.
Hanno sbagliato a fare gli scrittori. Avrebbero dovuto intraprendere un’attività utile al paese, con autentiche possibilità di carriera, che potesse portarli ai vertici dello Stato. Avrebbero dovuto fare i papponi. Gli spacciatori, gli speculatori, gli estorsori, i camorristi. Darsi al crimine organizzato.
Il Noir non va scritto. Va vissuto.Valerio Evangelisti dovrebbe incendiare i negozi di chi non paga il pizzo. Massimo Carlotto dovrebbe sversare rifiuti tossici nel Po. Lello Voce dovrebbe importare mitra dai Balcani. Girolamo De Michele dovrebbe cucinare metanfetamine, e spacciarle ai suoi studenti. Gianni Biondillo dovrebbe costruire palazzine abusive con la sabbia al posto del cemento. Tiziano Scarpa dovrebbe buttare dalle impalcature gli immigrati che chiedono i contributi, e Giuseppe Genna dovrebbe scioglierli nell’acido. I Wu Ming dovrebbero formare una Triade cinese e trafficare eroina. Loredana Lipperini dovrebbe caricare le bambine sui container, e scaricarle nei bordelli di Arcore.

Dovrebbero smetterla di scrivere stronzate, e unirsi alla parte produttiva del paese. I libri non servono a un cazzo, bisogna bandirli tutti, da ogni luogo, a cominciare dalle scuole. L’iniziativa veneta deve diventare nazionale, il governo di Roma deve attivarsi facendo seguire al Bando del Brenta un Bando della Magliana. La scuola e l’università hanno il dovere di insegnare ai giovani ciò che davvero gli servirà per inserirsi nel mondo del lavoro.
Devono insegnargli a prenderlo in culo.

Quello che ha sbagliato di più però è Cesare Battisti. Avrebbe dovuto restare in galera. Poi pentirsi, dissociarsi, scusarsi, riciclarsi. Uscire, e rimettersi a delinquere, però stavolta dalla parte giusta. Così adesso non sarebbe in una galera brasiliana, ma in una giunta comunale romana. Maledetto fallito, bisogna rinchiuderlo per sempre, murarlo sotto una colata di cemento come il nucleo di Chernobyl. Ci rovina la reputazione all’estero.
Pubblicato Gennaio 24, 2011

 

Tanto per fare il punto della situazione, faccio un passo indietro e vi ricordo da dove è iniziata la vicenda, chi ha promosso la mobilitazione, chi sono alcuni degli autori da eliminare dalle biblioteche, chi sta prendendo posizioni pubbliche, le prime reazioni sul territorio.

Molti dei link arrivano da Lipperatura, dove Loredana Lipperini (tra gli autori che sarebbero da ostracizzare) sta raccogliendo puntualmente gli aggiornamenti.

Consiglio altri due post, di cui si trovano traduzioni in lingue straniere, casomai qualcuno avesse intenzione ferma di diffondere anche all’estero (o di lavare i panni sporchi fuori dalle acque territoriali, attività invisa a parecchia gente che circola a piede libero per la penisola…).

Il primo è di Lello Voce, scaricabile nella versione in spagnolo, inglese e francese.

Il secondo è di Massimo Carlotto, tradotto in portoghese.

Oltre a consigliare vivamente l’aggiornamento con il blog di Loredana Lipperini, vi suggerisco in questi giorni di continuare a tenere d’occhio Carmilla, Michela Murgia e i Wu Ming.

(A proposito. L’altro giorno in libreria ho sfogliato Con la morte nel cuore di Gianni Biondillo. Ecco, senz’offesa per Biondillo, ma l’incipit non mi convince, quindi o mi consigliano un romanzo meno respingente nelle prime righe o  credo che lo lascerò tra gli ultimi da affrontare)

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