Agenzie letterarie che non vorresti mai incontrare

Gaia è un tipo pericoloso, l’ho capito la prima volta che ha messo piede in uno dei miei tanti blog. È una donna che se non stai attenta ti trascina con sé fino in gattabuia. Esagero? Ma neanche per idea!

Venerdì, per dire, si è messa in testa di prendere in giro (con motivazioni sacrosante, va detto) un’agenzia letteraria che, previo invio di materiale reputato valido in tempo 7 giorni di lettura e valutazione, seleziona 9 autori da pubblicare entro natale.  Con una modalità un po’ bizzarra. Ecco, loro si fanno pagare la scheda di valutazione, se hai scritto una roba adatta per il mercato inglese, e a spese loro traducono e immettono sul mercato, appunto, inglese. Dicono che un libro che esce in Inghilterra di sicuro in Italia lo vendi  Però la traduzione non te la fanno pagare. 

(a parte che non comprendo molto bene perché mai dovrei far tradurre una cosa per venderla sul mercato inglese per poi vederla riportata in lingua originale sul mercato italiano,  ma si sa che io e il marketing non ci capiamo. Però mi sfugge come dal 20 ottobre, per dire, al periodo natalizio, quando si vendono più libri che nel resto dell’anno, e che solitamente comincia proprio alla fine di ottobre, possa esserci il tempo materiale per tutta questa operazione. O stiamo parlando di fenomeni o di peracottari. O peggio)

A proposito. Non cito e non screenshotto perché pare che qualcuno si sia un po’ risentito, già da Gaia, dopo le sue citazioni (assolutamente lecite, poiché il post è pubblicato su un sito accessibile a chiunque, ma come sappiamo bene un po’ tutti io ho già i miei, di matti, a cui pensare).

Infatti tale Alessia Senza Cognome si è presentata da Gaia con un commento che lascia un po’ il tempo che trova. E quello sì, che ve lo copincollo tutto, perché dovete sapere con che gente avrete a che fare se deciderete di mettervi in affari con questi tizi. Poi il commento è stato messo sul blog di Gaia, e io ho tutte le autorizzazioni firmate e controfirmate. Alessia, nun te temo!

Alessia says : 21 ottobre 2012 alle 13:03

Salve,
mi chiamo Alessia, e rappresento l’Agenzia Advertise your Book.
Un gentile utente della rete, ci ha fatto notare proprio di sabato che gira un articolo su di Noi sul web. Pensavamo che fosse offensivo o un tentativo di concorrenza sleale da parte di qualche altra Agenzia vista la Nostra offerta “diversa” (il contratto è visibile a tutti e anche i prezzi; oltretutto, la revisione, per i testi selezionati è gratuita, sempre), magari, invece, leggendolo, ci rendiamo conto che è dettato veramente da un possibile e salutare scetticismo. Lo scetticismo va sempre bene, soprattutto per chi ancora non ci abbia provati…

I Suoi commenti sono divertenti, poiché testimoniamo, mi perdoni, molta ingenuità legale (così come anche l’utente che indica di rivolgersi ad un parente per sapere se una società è attiva o meno, quando, per fare ciò, esistono i dati ufficiali di Companies House, HMRC, e Polizia di Stato britannica), e provano soltanto che, pur essendosi presa la briga di dedicarci tutta una pagina web per scrivere riguardo ad una Società che non è la Sua e della quale, legalmente e fiscalmente parlando Lei non sa assolutamente niente, non ha effettuato regolari verifiche agli organi competenti (e La informo che gli Organi competenti sono quelli inglesi, dove ha sede la Società) per testimoniare la verità supportata da fatti e non da sensazioni, opinioni o ricerche visive di indirizzi che sono registrati da un’Autorità competente inglese. Che esista un regolare ufficio è già stato provato dall’Autorità inglese che va sotto il nome di Companies House, quindi qualsiasi cosa Lei veda su internet, corrisponde ad una sensazione visiva che, dal punto di vista legale, non significa niente.
L’Ufficio è virtuale ed è regolarmente avviato, per cui non è fisicamente e legalmente possibile che non esista.
Ad ogni modo, ci sentiamo comunque di ringraziarla, non solo perché ha dedicato addirittura del tempo a Noi senza sapere nemmeno chi siamo e senza mai averci provati (è impossibile che lo abbia fatto anche solo qualcuno per Lei, perché, ad oggi, ancora non abbiamo un commento negativo), ma oltretutto perché questo Suo articolo porta molti nuovi clienti curiosi sul Nostro sito web, per cui, in un modo o in un altro, finché esisterà, dovremo dare meno soldi di campagna pubblicitaria a Google e soddisfare le curiosità di tanti nuovi potenziali clienti.
La ringraziamo ancora dell’attenzione.
Se come Autrice volesse sperimentarci per poter testimoniare “fatti” e non “idee”, siamo disponibili ad accettare proposte.
La lascio con le ultime riflessioni oggettive e non soggettive:
1. Tutti i dati della Nostra società – formazione e altro – sono accessibili a tutti e in bella vista, addirittura nei siti dell’Autorità competente inglese. Se avessimo voluto nascondere qualcosa o ci fosse motivo per farlo, non avremmo mai aperto in Inghilterra, dove la maggior parte dei Nostri dati risulta visibile a chiunque.
2. Selezioniamo romanzi gratuitamente da un anno circa, ma lavoriamo come Azienda, e quindi percepiamo un corrispettivo, soltanto da poco tempo.
3. Vi sono inoltre molti libri che hanno venduto molte copie, e oltre a quella prima pagina di forum o blog su internet, niente altro viene scritto in merito (tutte le altre pagine magari niente hanno a che fare con quello che aveva cercato). Così come, vi sono molti testi dei quali molti di noi ignorano l’esistenza, ma che magari hanno un fan club di poche persone regolarmente aperto chissà dove. Ci sono stati noti autori che hanno venduto 30 copie soltanto di un libro, pur avendo un nome di fama mondiale. Si parla tanto dell’Autore ma di quel libro, non proprio.  (nota dell’Ufficio Reclami: cazzo vor dì?)
4. Per legge, ogni ordinazione di libri viene registrata, quindi va bene dubitare, ma i dati parlano sempre chiaro. E questi dati sono già in possesso delle Autorità competenti inglesi.
Il libro di cui Lei scrive, viene inviato in recensione a noto quotidiano statunitense e ad Agenzie americane come scout di rappresentanza.
5. Ci contatti, se vuole, per togliersi davvero ogni dubbio. Le cose lasciate in sospeso o accompagnate da punti di domanda, non sono mai “buone” o di qualche vantaggio.
6. Al momento, aldilà della palese violazione di Copyright che addirittura spinge a copiare una parte di un sito internet – il Nostro -, ripubblicarla su un altro, senza Nostra autorizzazione scritta e firmata (illegale anche in Italia) (nota dell’Ufficio Reclami: ribadisco il che cazzo stai a dì?), ravvediamo più di un motivo per tradurre questo testo ed inviarlo in segnalazione alla Polizia di Stato britannica. Intanto, ci pare giusto segnalare questo sito e questo articolo, poiché non abbiamo niente, dal punto di vista legale e fiscale, da nascondere.
Lei può impiegare altro tempo a dubitare – ed è libera dal punto di vista legale di farlo -, se la cosa l’aggrada, o può provarci per sfatare una cattiva opinione mai supportata da prove oggettive e legali, ma talune cose qui scritte sono offensive dichiarazioni del falso e pertanto, senza procedere alla denuncia, comunque, segnaliamo, il fatto, per Nostra tutela futura.

Grazie.
Saluti.
Alessia. (nota dell’Ufficio Reclami: Alessia come?)

Vi è piaciuta? Allora restate sintonizzati su Giramenti, che se tanto mi da tanto sentiremo ancora parlare di Alessia e dell’allegra agenzia letteraria.

E preparate un bel sacco di arance e qualche pacchetto di sigarette da portare a Gaia, che sta rischiando la galera…

(ma tu guarda, non vi ho detto come si chiamano. Trattasi della ADVERTISE your BOOK Limited. Se volete ulteriori informazioni su di loro, però, contattate direttamente la Companies House UK, perché stranamente, pur avendo un testo straordinario come Baciami a Candela giunto a 300000 copie vendute al loro attivo, di loro non si trovano altre tracce in rete…)

21 pensieri su “Agenzie letterarie che non vorresti mai incontrare

  1. Però anche voi rovinare un così buon businnes di italiani scappati all’estero! Eh non si fa dai! È come dire che le arance di Bepi in Prato della Valle non sono buone…sai l’eco di risentimento fin dove arriva? Ps: spremutina per tutti e due? 😉

  2. A me sembra che la cosa migliore sarebbe lasciarli nell’anonimato in cui sono stati finora.
    E’ la peggiore punizione.

    1. Ma sì, ma chi lo sapeva che questa gente fosse tanto permalosa da risentirsi per due o tre persone irrilevanti ai fini della prosecuzione della specie umana che trovano bizzarro il loro progetto? (poi la gente che minaccia a me fa venire l’orticaria)

    2. Un buon commento lo si misura in spanne: mai più di una. Mezza spanna andrebbe meglio, mezza spanna è più incisiva. Lo si impara online, magari segnalando stranezze alla polizia postale: poche chiacchiere, ben scritte, guai a ripetersi. Il segreto è tutto qui.

  3. Scusi signora Conventi, parli con lei, ché io sono molto giovane, anche legalmente, fiscalmente, oggettivamente e soggettivamente. Non ho altro da dire, obiettivamente.

  4. Siccome qui nessuno ha parlato di lavoro sporco, mi sa che forse c’è un equivoco. Poi ad esempio, uno dei segreti di una buona narrazione è la non ripetitività.

  5. Questo articolo, così come tutti quelli che in futuro insinueranno fatti soggettivi, accusatori e diffamanti su dati aziendali o professionalità mai testata, relativi alla Nostra Società, Advertise your Book Ltd, saranno automaticamente visionati in traduzione da Polizia di stato inglese e italiana, e gli autori, rintracciati in Ip, risponderanno legalmente di aver passato un giorno intero a scherzare e a scrivere riguardo ad un’Azienda, senza avere prove legali o fiscali per parlarne come fosse una realtà truffatoria.
    La libertà di opinione è un diritto, sempre che non leda, ingiustificatamente, l’immagine legale e professionale soprattutto di altre persone, siano esse fisiche o giuridiche.
    Si può pensare di una società ciò che si vuole e voi qui potete pensare veramente tutto quello che volete pur non avendo neppure testato i nostri servizi, ma qui pubblicate insulti, accuse, ironizzate sul lavoro di altri, senza considerare che tutti i Nostri dati, legali e fiscali, sono già verificati e approvati dalle Autorità inglesi e questa è la Nostra prima garanzia verso i clienti. I controlli sulle formazioni aziendali sono molto rigidi, adesso, in Inghilterra, quindi, siamo una regolare attività approvata dagli Organi di controllo.
    Chiunque lancerà altre accuse verso la società suddetta, verrà segnalato in denuncia alla Polizia di stato, com’è giusto dal punto di vista legale che sia, con richiesta rintracciamento di indirizzi Ip e legalmente giustificherà come mai si stia addirittura facendo del dibattito su un’Agenzia che offre servizi editoriali a basso costo, e che non ha mai avuto un reclamo da chiunque abbia acquistato, con regolare ricevuta, un servizio di valutazione e revisione.
    Non esiste alcun motivo legale e fiscale per averci sul web oggi accusati di:
    – non avere forse un regolare ufficio in Inghilterra, quando questo è stato invece proprio dalle Autorità registrato a Nostro nome;
    -parlare di lavoro sporco (questa poi è l’accusa più grave di oggi e chiunque sia stato ne risponderà, com’è giusto che sia, in 2 Paesi).
    Questa non è una minaccia come l’ingenuo dal punto di vista legale può suppore. Ci limitiamo ad applicare la legge, un diritto, e non siamo Noi ad averla infranta e ad essere in condizione di ricevere denuncia.
    Per accusa di lavoro sporco, le implicazioni sono ancora più gravi anche in territorio italiano.
    Certi che la Polizia italiana e quella inglese bloccheranno questo spiacevolissimo episodio che non trova ragioni legali o fiscali o di qualsiasi altra natura oggettiva per vederci come protagonisti fra le tante agenzie letterarie esistenti e che come Noi offrono revisione e valutazione di testi, non abbiamo alcunché da nascondere e avviamo Noi stessa una ricerca con segnalazione alle Autorità competenti.
    Se l’Autore di questo articolo di insulti, diffamazioni e addirittura insinuazione di lavoro sporco non eliminerà questo articolo, lo faranno comunque in altro modo le 2 Autorità qui chiamate ad investigare e a quel punto vi sarà comunque una denuncia, che parte, come da Nostra richiesta, dal Regno Unito.
    Tutto ciò che qui leggo è molto, molto grave, dal punto di vista legale.
    Siamo senza parole, e se non verrà immediatamente bloccato questo gioco d’opinione che non trova giustificazione legale supportata da prove, si procederà con segnalazione in 2 Stati, regolare denuncia dei possessori degli IP rintracciati, e considerando la Nostra formazione aziendale inglese, sarà la Polizia inglese a contattare quella italiana, ri-esponendo quindi il caso a Suo modo, secondo le leggi vigenti in United Kingdom.
    Ci duole molto sottolineare come ogni opinione oggi letta sulla Nostra società sia addirittura proveniente da soggetti che mai hanno sperimentato i Nostri servizi, che ipotizzano senza prove tecniche, e che stanno spendendo il Loro tempo in un intrattenimento goliardico che insulta Noi e tutte le Autorità inglesi che hanno recentemente riapprovato la Nostra Società, visti i dati aggiornati e verificati da chi di dovere.
    Se vorranno, anche tali Autorità, potranno rivalersi, poiché inviamo segnalazione oltre che alla Polizia di Londra anche alla Companies House in Regno Unito, in traduzione, con link a questo articolo. Chiunque metta in forse il nostro modo di lavorare e non sia tuttavia nostro cliente e non abbia alcune prova per farlo, chiunque cagiona un danno ad una Società inglese, di questo legalmente risponde, e degli eventuali danni causati.
    Non ho altro da dichiarare.
    Considerando che possano essere molto giovani gli Autori di un simile fatto, si attende per regolare doppia-denuncia non oltre le 24 ore, sperando che tutti i soggetti coinvolti si rendano conto della gravità di accuse lanciate ad una Società, così, senza motivo oggettivo.
    Tutto quello che state facendo non ha alcun motivo legale o fiscale che giustifichi tanto accanimento da parte di “non-clienti” oltretutto. E’ semplicemente illegale in Inghilterra, così come lo è in Italia.
    Potete pensare ciò che volete, potete scrivere ciò che volete, ammesso che questo non leda l’immagine di una società che non ha motivo di essere pubblicizzata in negativo, perché non sussiste una sola ragione legale o fiscale per dubitare della Nostra Attività.
    Addirittura su altro link si ironizza sulla Polizia di Stato inglese, scrivendo che forse – ripetiamo il “forse” – chiuderanno il blog. Anche di questi presunti scherzi si invia segnalazione in traduzione.
    Stampiamo in data 21 Ottobre 2012, ore 16:30, in presenza di testimone legale, questo articolo, per prova di data certa e relativa ai contenuti.
    L’utente, chiunque sia ad aver avviato questa ingiustificata accusa, può eliminare l’articolo senza che la Polizia inglese proceda con indagine e denuncia anche nello Stato italiano – la cosa partirebbe comunque dalla Polizia inglese, data la Nostra sede -, o può insistere con accuse e contattare un Legale per risponderne dinanzi a Polizia britannica ed italiana. Siamo certi che qualsiasi Legale italiano vi consiglierà di evitare ulteriori insulti o campagne di pubblicità negativa, ingiustificate e non dimostrabili (in quanto tutti i nostri dati, sono come più volte verificato dalle Autorità inglesi, perfettamente “in regola” e rispettosi delle disposizioni di legge)
    A chiunque legga questo articolo, preghiamo di ricordare gentilmente che accusare, schernire, pubblicare parti di siti altrui, o pubblicizzare in negativo senza ragioni per farlo una società inglese in Italia, è un reato in 2 Stati: Inghilterra e Italia, con ciò che legalmente ne consegue, soprattutto in rispetto della legge inglese.
    Addirittura, parlare di lavoro sporco, è tutt’altra cosa. Un’accusa che non si fonda su prove, e riteniamo che non sappiate cosa significa realmente lavoro sporco.
    Questo blog comunque verrà chiuso in rispetto della legge e dei diritti di qualsiasi onesta società di persone straniere, pur con sede all’estero. Veramente un caso di ingiustificato accanimento, da parte oltretutto di persone che, come loro stesse dichiarano, non ci hanno mai sperimentati dal punto di vista professionale.
    Accusate senza prove e oltretutto senza mai aver testato i Nostri servizi.
    Tutto ciò è molto grave, e sì, avete ragione, saranno i due Organi di Polizia, se non verrà rimosso civilmente questo articolo, a dimostrare che tutto ciò che scrivete è fasullo e ad identificare un responsabile.

    Ringraziamenti,
    Advertise your Book Ltd.

    1. Non so dove veda ‘fatti soggettivi, accusatori e diffamanti su dati aziendali o professionalità mai testata, relativi alla Nostra Società, Advertise your Book Ltd’, non ho fatto altro che riportare quello che è nel vostro sito e altre amenità reperibili in rete, incluso un suo commento in un altro blog. Le rendo altresì noto che quando si compare in pubblico ci si deve scontrare anche con il dibattito da parte di terzi. Altrimenti si fa un bel circolo chiuso con quattro amici. Se invece pensate di offrire presunti servizi letterari a pagamento a chicchessia, non sognatevi nemmeno di non essere calcolati. Ogni azienda che offre servizi è oggetto di dibattito. Si faccia un giro in rete e controlli quello che succede nella vita reale del web. E se vuole continuare a minacciare di denuncia, si firmi con nome e cognome.

    2. Gentile Alessia, mi perdoni se le scrivo qui, vedo che non si palesa sul mio blog e devo, purtroppo, imbrattare i commenti altrui.
      Come già le è stato detto e ribadito: lei si presenta come Alessia, Alessia chi? Ha un cognome? Immagino di sì.
      Si presenta come Alessia (senza cognome) e non ci spiega il suo ruolo in questa società, per quanto ne sappiamo, lei potrebbe essere l’addetta alle fotocopie, o qualcuno che si spaccia per altra persona (persona intenta a danneggiare? Può essere, visti i danni fatti dai suoi commenti alla società di cui dice di far parte). L’email associata al suo nome – appare al gestore dei blog su cui commenta – non rimanda a nulla: è un indirizzo email personale, tutto qui.

      Permette quindi che, visto il tempo che lei passa sui nostri blog, di domenica, si sia propensi a pensarla un fake? Ce lo concede?
      Perché, detta tra noi, lei può anche insistere… ma è la volta buona che la polizia postale italiana la contatto io. Stia tranquilla, è brava gente, mi manda pure gli auguri di Natale.

      Credo d’essere stata chiara, lei decisamente meno. Può aver avuto l’impressione di trovarsi davanti giovani blogger con pochi anni alle spalle – anche sul web – e genitori che pagano l’adsl. Non è così.

    3. Mademoiselle Alessia, vorrei dirle qualche parola. Io non la conosco ma l’ho presa in simpatia, perché mi stanno sempre simpatiche le persone come lei, fantasiose e creative.
      1. Per questo, perché l’ho presa in simpatia, le voglio dare un consiglio (spassionato e gratuito): smetta di pubblicare queste lenzuolate di commenti in giro per i blog dove promette di far arrivare i Marines, gli orchi di Mordor e le legioni romane allo schioccare delle sue dita. Non che non ci si creda (anzi, ci si attende a breve un lancio di parà con supporto di droni da bombardamento) ma perché la rete è strutturalmente dispersiva, c’è il rischio che la gente si fermi alle prime righe, sbadigli… e così alle promesse di intervento armato non arriva nemmeno. Io ho pazienza e l’abitudine a leggere molto, quindi ho letto fino alla fine, ma le assicuro che non è stato facile.
      2. Vorrei anche farle notare che nessuno ha accusato la vostra compagnia di reati, crimini contro l’umanità, finanziamento illecito ai partiti o abigeato. Che la questione non è se siate o non siate registrati presso il competente ufficio british: siete registrati? bene, ne gioisco. Ma non interessa: la questione era un’altra. Questa che segue. Qualcuno, passando sul vostro sito, ha rilevato alcuni caratteri dei servizi da voi offerti a dir poco pittoreschi (valutazione di un libro in 7 giorni? suvvia, siamo seri). Vi si è fatto notare che il contenuto scritto del sito non è una meraviglia. Come negarlo? E per chi si occupa di editoria presentare un sito scritto in un italiano non dico decente, ma anche poco meno che perfetto, è alquanto sconveniente. Dovreste ringraziare – ringhiando, magari: so che non è piacevole vedere i propri errori corretti con la matita blu – e correggere quanto prima il problema. Ma immagino che questo scivolone sia dovuto al fatto che lei è una persona fantasiosa e creativa.
      Mi scuso per essermi dilungato così, dimostrando che do consigli e nel contempo anche il cattivo esempio, ma volevo argomentare con ordine e precisione.
      I miei ossequi.

    4. Però l’abigeato non è male, come accusa. Mumble mumble… Avete ladri di bestiame tra le vostre conoscenze? Vorrei dedicare un post ai ladri di bestiame. Senza rischiare l’intervento dei parà, naturalmente.

    1. Comunque non si riesce quasi a credere alla cialtronaggine di certa gente. Quasi. Poi torna in mente l’andazzo del paese negli ultimi 20 anni e si crede a tutto.

    2. Mi stupisce comunque l’incapacità totale di muoversi in un ambiente come la rete. Tutta questa gente che se dici qualcosa che non li aggrada minaccia fuoco e fiamme: ma dove credono di stare?!

    3. Ah, non lo so. Poi si va da quelli con la denuncia in bocca a quelli che ‘se l’ho trovato in rete allora lo uso’, così, come se fosse roba propria, senza nemmeno preoccuparsi di citare… Sì, c’è una maleducazione enorme, in rete.

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